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MICROCHIRURGIA OFTALMICA

Cataratta

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La cataratta è un processo di progressiva perdita di trasparenza del cristallino. Questo processo, legato a fenomeni di ossidazione delle proteine che lo costituiscono, è il risultato di un fenomeno biochimico che si verifica con l'aumentare dell'età. L'allungamento della vita media ha portato a un aumento del numero di casi, tanto che oggi l'intervento di asportazione della cataratta è uno dei più eseguiti in tutto il mondo.

 

Anche se si tratta di una patologia tipica della senescenza, può interessare anche età meno avanzate, ma in questi casi si tratta di cataratta legata a fattori secondari (diabete, fenomeni infiammatori, esposizione eccessiva a radiazione infrarossa o ultravioletta, cause iatrogene e congenite).

La cataratta totale rende praticamente ciechi ed è necessario intervenire chirurgicamente, sostituendo il cristallino opacizzato con una lente artificiale intra-oculare, posizionata dietro all'iride, secondo la tecnica sviluppata dal noto chirurgo russo Fyodorov. In passato erano stati commercializzati colliri destinati a rallentare il processo di opacizzazione del cristallino (ad esempio colliri a base di pirenossina), ma tali prodotti nel tempo non hanno dimostrato una reale efficacia clinica.

 

L'intervento praticato oggi, definito facoemulsificazione, si svolge nella maggior parte dei casi in anestesia topica, ottenuta instillando gocce di collirio anestetico qualche minuto prima dell'intervento.Talvolta tuttavia è necessaria l'anestesia locale, ottenuta tramite una iniezione di anestetico dietro il bulbo oculare, oppure l'anestesia generale (pazienti non collaboranti). L'intervento di cataratta è, come dichiarato dalla SOI (Società Oftalmologica Italiana) un intervento oculistico maggiore, in quanto prevede l'ingresso nel bulbo oculare e l'asportazione di una parte dello stesso (il cristallino). Pertanto è un intervento delicato con una lunga curva di apprendimento da parte del chirurgo oculista. Dopo aver praticato un'apertura circolare nella capsula anteriore del cristallino (l'ampiezza del taglio si è andata progressivamente riducendo negli anni, grazie anche alla produzione di cristallini artificiali pieghevoli, che vengono inseriti nell'occhio con un iniettore), il nucleo del cristallino viene frantumato dal chirurgo mediante una sonda ad ultrasuoni ("facoemulsificatore"), il che ha comportato la riduzione dei tempi d'intervento.

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La tecnologia moderna applicata alla microchirurgia oculistica ha sviluppato negli ultimi anni una tecnica che si avvale di un nuovo strumento denominato Femtolaser (Laser a femtosecondi) che offre maggiore sicurezza e precisione dell'intervento.

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Una volta asportato il cristallino naturale opaco, è necessario impiantare una lente intraoculare. Ad oggi sono disponibili oltre alle lenti intraoculari sferiche standard, lenti per la correzione dell'astigmatismo e della presbiopia (lenti progressive toriche).

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La valutazione dei tempi e la scelta delle lenti adatte deve essere eseguita con particolare cura e il paziente deve essere seguito in tutte le fasi pre e post operatorie per un risultato rifrattivo ottimale.

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